Per introdurre questo tema, prenderò in prestito un esempio descritto da M. Neill in La rivoluzione inside – out:
Ti offrono un lavoro al casinò. Per incoraggiare le altre persone a giocare, ti pagano 500€ a serata per giocare d’azzardo con i soldi del casinò. Funziona così: ti vengono dati 50.000 € di fiches all’inizio della serata; alla fine della serata, restituisci tutte le fiches che hai davanti e te ne vai con 500€ in tasca.
Potrebbe essere divertente ma pensa cosa potrebbe essere per te nel caso in cui tu vinca e nel caso tu perda.
Perdere potrebbe essere al termine della serata, perfino consolatorio. Hai giocato, ti sei divertito ma è andata male e hai perso tutto. In tasca ti rimangono solo i soldi pattuiti con il tuo boss: 500 €. Te ne vai a casa e non hai alcun senso di perdita, anzi, ti senti perfino un grande per aver speso soldi non tuoi e avere in tasca il tuo piccolo bottino messo sù dopo una serata di divertimento.
Poniamo adesso il caso, nella seconda versione della nostra storia, che dopo aver iniziato a giocare i soldi del casinò, la sorte gira in tuo favore e in una serata passata tra colpi di scena e di fortuna arrivi a quadruplicare il budget. Tuttavia come stabilito, terminato il lavoro, vai in ufficio depositi tutte le fiches che ti sei guadagnato e ricevi solo il tuo solito ingaggio: 500€.
Forse sul momento mentre depositi le fiches vinte, potresti sentire un po’ di rammarico, ma poi sono convinta che accetteresti la cosa così com’è perché hai capito l’intento con il quale ti sei avvicinato a quel gioco:
Vai, buttati nella mischia con i soldi della casa, che tu vinca o perda, non accadrà veramente.
So che potrebbe suonarti poco familiare e scomodo ma mi chiedo cosa accadrebbe se realizzassimo che in effetti accade così nella nostra vita ogni giorno.
Stiamo vivendo e nessuno ci ha chiesto di ripagare il diritto alla vita, alla salute, e alle abilità che abbiamo eppure nonostante questo, pensiamo ancora che quadruplicare i soldi della casa o perderli del tutto possa ancora fare la nostra felicità o la nostra disperazione.
Per questo, ogni tanto ricordiamo ai nostri cochee : la differenza che esiste tra buttarsi nella vita o resistere alla vita in uno stile conservativo è solo la comprensione o la mancata comprensione che siamo nati (tutti) con l’innata abilità a vivere nel Benessere e a prosperare.