Sono passati quasi due mesi da questo inizio anno, momento di buoni propositi, di fervore salutista, buon senso e comportamenti virtuosi: palestra, dieta, il garage da mettere a posto, meno televisione, iscriversi a quel corso per smettere di fumare.
Ma di solito già a questo punto dell’anno la palestra ha già chiamato svariate volte per invitarti a usare l’abbonamento, che in uno slancio di entusiasmo e buoni propositi hai sottoscritto per un anno, mentre la sigaretta si consuma mestamente nel posacenere fai zapping sul divano, ci dai dentro con i carboidrati e quando passi davanti al garage ti volti dall’altra parte
Dove è andato a finire quel momento in cui volevi occuparti di te e mettere ordine nella tua vita?
Esistono tanti modi di cambiare e ognuno, parliamoci chiaro ha il suo particolare modo di affrontare il cambiamento: c’è chi si butta come se non ci fosse un domani, chi osserva per molto tempo e poi fa un bel passo misurato e poi c’è chi va un po’ avanti e un po’ indietro finché non è proprio certo di cosa sta facendo.
Noi rimaniamo dell’idea che a prescindere dal modo in cui lo fai, cambiare è qualcosa che avviene all’interno del tuo stesso pensiero.
Per cui ti invitiamo a osservare queste tre varianti di cambiamento e rifletterci un po’ sù:
- Potresti pensare che per cambiare basta intervenire solo comportamenti e routines: stabilirai un nuovo modello di buone pratiche e ti ci dedicherai per un po’, raccoglierai i primi risultati ma poi le tue tendenze abituali ti verranno a cercare e ti riporteranno al punto di partenza.
- Potresti pensare che il cambiamento che stai sognando è troppo grande e la sola idea di fare il primo passo ti scoraggia.
- (Opzione vivamente consigliata) Potresti realizzare che desideri qualcosa di diverso. E non ti immaginare che quest’idea arrivi tra fischi e botti; quando si sente che è giusto il momento di voltare pagina, lo si fa e basta. Nessun coro celestiale né fuoco dell’inferno ma solo tanta coerenza, giustizia e quiete. A quel punto l’unica cosa da fare è chiedersi:”Qual’è il prossimo passo?” e sentita la risposta, alzare la testa e procedere.