Guarda la foto qua sopra. Guardala bene.
Sì è vero, ciò che stavamo facendo con questa partecipante è solo un gioco ma non è forse vero che tutti noi apprendiamo cose nuove attraverso l’esperienza?
Per quanto ci riguarda e detto in maniera semplice, questa immagina rappresenta l’essenza del Coaching.
Tutto quello che troverete in rete su le astrazioni teoriche, le differenze metodologiche tra scuole e su come guidare una sessione di coaching, impallidiscono davanti a una rappresentazione del genere.
E non perché pensiamo siano tutte storie, anzi, piuttosto perché la forza di quest’immagine esprime i tre punti salienti di una relazione tra Coach e Cochee:
1. Connessione e prossimità – il primo elemento di ogni relazione umana. C’è chi la chiama empatia, chi feeling, chi sintonia, tutte parole per esprimere la stessa sensazione: la profonda connessione con l’esperienza dell’altro. Comprendere in che tipo di territorio l’altra persona si sta muovendo e in che modo sta vivendo la sua vita o l’esperienza del momento, ecco questo è il primo passo per stabilire un legame.
2. Spazio di vuoto – Per associazione o fantasia popolare, si crede che il coach sia uno che di lavoro esprima consigli o motivi le persone semplicemente gridando qualche slogan motivazionale anni ’90. Ecco vorrei sfatare questo mito. Il coach è qualcuno che sa come ognuno di noi costruisce l’esperienza umana; sa per esempio che la MAPPA NON E’ IL TERRITORIO e di certo sa che l’esperienza umana è costruita solo all’interno del nostro stesso pensiero.
Compresi quindi questi passaggi, viene naturale smettere di dire: “ fai così, fai cosà” o “ pensa che sia una buona giornata”. Ti sarà naturale migrare in una direzione nuova e forse sconosciuta al pubblico: creare lo spazio, generare quel contesto in cui ogni persona possa far evaporare come acqua calda la sua agitazione e far emergere quel guizzo di vita presente in tutti noi.
3. Apprezzamento – meglio espresso con la consapevolezza che ognuno ha in sé tutte le risorse necessarie per poter superare in modo autonomo e con umanità le sfide che si trova sul cammino.
Nessuno di noi può sapere a che tipo di esperienze andrà incontro, ma sapere di avere accanto un coach del genere è davvero un buon primo passo.