Considerazioni a cuor leggero sulle diversità di opinione nelle relazioni ad alto coinvolgimento affettivo, chiamate altresì litigate.
Dopo settimane passate a raccontare di argomenti aziendali e di bellissimi massimi sistemi, ci siamo, ritorniamo alla concretezza della nostra umanità. Quella che ti fa sentire il cuore accelerato quando sei innamorato o che ti fa battere i denti dalla paura, se hai appena vissuto uno shock.
E allora veniamo a noi e alla domanda del titolo di questo post: Preferisci aver ragione o essere felice?
Certamente Felice. Eppure quando le persone che quotidianamente frequentiamo e che amiamo di più ci mettono alla prova, mica ripensiamo a questa domanda, così ben posta a livello teorico. No, no partiamo in tromba per portare nel mondo la nostra inalienabile verità. E se per caso, parliamo con adulti dalla stessa stazza intellettuale e siamo a disagio per carenza di argomentazioni, di solito esercitiamo del potere per averla vinta.
Sì fa così. Sono io che decido. Di chi è l’azienda? Chi porta i soldi a casa?
Lotte di potere, accecati da desiderio di volersi sentire i più forti e i più duri.
Vi invito quindi a riflettere su tre considerazioni che abbiamo realizzato nella nostra esperienza personale e con le persone con cui lavoriamo:
1.Tieni a mente che se sei impegnato a difendere la tua opinione, non puoi ascoltare quella degli altri.
2. Le persone amano sentirsi prese in considerazione e sentire di avere un peso nella relazione.
3. Ascoltare profondamente le persone vuol dire soprattutto andare oltre le parole.
Dunque la domanda sorge di nuovo spontanea: preferisci avere ragione nelle piccole discussioni quotidiane o lasciar perdere e godere della vita assieme a quelle stesse persone?