La scorsa settimana, mentre parlavamo di Outdoor e di come incentivare e premiare le persone possa aumentarne la produttività del 12%, abbiamo approfondito l’argomento.
Sì, perché a quanto pare, la tendenza di tutte quelle aziende virtuose presenti e floride sul mercato è fare di tutto per avere dei dipendenti felici. Per come siamo abituati noi, nel nostro paese, non si parlerebbe solo di felicità ma di miracolo allo stato puro.
Nel fascicolo pubblicato da Business in the Community – Healthy People = Healthy Profits vengono divulgati 20 casi studio su le aziende che includono nella loro politica interna programmi di benessere riservati ai dipendenti. Prendiamone una, quella sotto gli occhi di tutti: Google.
La prima cosa che ci balza agli occhi è che i dipendenti di Google vengono chiamati Googlers. Primo segno non scritto di appartenenza che dà il via a tutta una serie di implicazioni legate all’identità professionale.
Comunque sia, soffermiamoci solo sul programma base che già è molto interessante:
1. Creare strutture di management flat – piccoli gruppi di persone con obiettivi specifici nel quale sperimentare spirito di squadra e coesione.
2. Risorse significative investite in programmi di apprendimento per incrementare le conoscenze professionali. Pensate che l’azienda rimborsa ogni corso, seminario o percorso di laurea che il dipendente sceglie di fare anche all’esterno della Google University ( ebbene sì Google ha anche una sua università).
3. Lanciare attività innovative e di divertimento per incoraggiare i dipendenti a stare insieme anche all’esterno del contesto lavorativo.
4. Assicurazione sanitaria, attenzione alla nutrizione e al fitness per incrementare le attività fisiche e l’attenzione all’ambiente. Ultimo ma non ultimo, ogni dipendente può ricevere un massaggio alla scrivania, così solo per rilassarsi un po’. Ah dimenticavo, ovviamente la palestra, la nursey e la mensa con cibo di qualità e differenziato sono ad accesso gratuito.
5. Protezione ai familiari, congedi parentali e altri benefici sono concessi all’intera famiglia: pensate che se un Googler decede, la moglie e il figli hanno diritto allo stipendio per i dieci anni successivi.
Visto che in Italia alle volte le cose zoppicano un po’e siamo tutti convinti che sia necessario fare un salto di qualità, beh allora senza alcun dubbio, potremmo puntare nella direzione in cui Google guarda ormai guarda da anni.